Hanno portato la sacra rappresentazione in più città, gli artisti della compagnia Splendor del vero. Ma l’allestimento e la messa in scena di La piccola via di Lisieux, lo spettacolo ispirato a Santa Teresa di Gesù Bambino, deve averli coinvolti in modo particolare giovedì sera 3 ottobre, in basilica a Desio. Intorno a loro hanno scoperto tanti segni particolari, unici, non trovati altrove. Innanzitutto a Santa Teresa è intitolata la comunità pastorale cittadina. Poi hanno avuto accanto a loro il reliquiario con un frammento di costola della santa, donato da papa Pio XI alla basilica. La più grande reliquia di Santa Teresa. Infine, hanno suonato, danzato, cantato e recitato a pochi metri dal fonte dove Achille Ratti (poi Pio XI) venne battezzato il 1 giugno 1857. Pio XI, come ricordato anche nel testo dello spettacolo, fu il papa che beatificò Teresa di Lisieux nel 1923, che la canonizzò nel 1925 e che la nominò patrona delle missioni nel 1927. Il papa di Desio fu particolarmente devoto a Teresa sin da giovane sacerdote e, una volta salito al soglio di Pietro, la definì la stella del mio pontificato. Lo spettacolo, con la regia di Luisa Oneto,  racconta brevemente alcune fasi della vita di Therese Martin, entrata nel convento claustrale di Lisieux da giovanissima e là morta a 25 anni, senza mai uscire da quelle mura, trascorrendo le giornate in intensa preghiera e dedicandosi ai lavori più umili. Lo fa attraverso la recitazione, la danza, la musica, il ballo, proponendo momenti suggestivi, con luci alternate sapientemente al buio e il suono armonioso dell’arpa, del flauto e della chitarra a fare da sottofondo. Teresa ha lasciato le sue memorie, i suoi pensieri, le sue debolezze, le sue poesie nei diari che scriveva puntualmente e successivamente raccolte in Storie di un’anima, il libro che ha accompagnato Achille Ratti Pio XI e che continua ad essere fonte di meditazione per tanta gente.