Lo Spirito della verità darà testimonianza di me. E anche voi date testimonianza

  1. La visita pastorale

La visita pastorale è occasione per dirvi che voi mi siete cari, mi state a cuore, sento responsabilità per il cammino di fede e la vita di comunità di questa città e di ogni persona. Abitualmente la cura del vescovo si esprime con il mandato alle persone che si dedicano quotidianamente al servizio di questa comunità. Oggi sono venuto per dirlo di persona.

La visita pastorale è richiamo a vivere l’appartenenza alla Chiesa diocesana e alla Chiesa cattolica. Siate lieti, siate fieri di dare storia a un cammino di comunità che si lasci incoraggiare e configurare dalle proposte diocesane e vi trovi indicazioni per affrontare le sfide che si presentano con fede.

Non possiamo lasciarci sopraffare della difficoltà che certamente ci aspettano all’orizzonte, ma dobbiamo credere che proprio nella nostra fede e nel nostro essere comunità possiamo pensare di essere il lievito di cui il Vangelo parla (Cfr relazione Consiglio pastorale, pag. 2) … come valorizzare l’appartenenza alla comunità pastorale cittadina senza disperdere le potenzialità presenti nelle singole comunità pastorali? (cfr ibid, 3).

La visita pastorale trova nella celebrazione dell’eucaristia il momento più importante e diventa occasione per ascoltare insieme la Parola proclamata nella liturgia: Signore, che cosa vuoi dire per orientare il cammino di questa comunità?

  1.  

Anche voi date testimonianza

  • Perché fra voi è considerato incredibile che Dio risusciti i morti?

Una cosa abbiamo da dire: Gesù. Gesù è vivo, Gesù è risorto da morte. Gesù ci rende partecipi della sua vita. Gesù ci dona lo Spirito di verità perché noi possiamo dare testimonianza. Gesù ci dona lo Spirito di amore perché noi possiamo amare. Gesù ci dona lo Spirito di sapienza perché possiamo interpretare questo tempo e la nostra vocazione.

I cristiani non sono custodi di una tradizione antica che si ostina a sopravvivere, siamo testimoni che Gesù è vivo e noi viviamo per lui, con lui, in lui.

I cristiani sono indaffarati in molte cose, la gente che abita in città si aspetta dalla Chiesa molte cose. Corriamo il rischio di tacere di Gesù e noi stessi di insistere su quello che c’è da fare, sulla dottrina che si deve insegnare, sulla tradizione che si deve custodire e non vivere in comunione con Gesù.

La cultura contemporanea non vuole ascoltare a proposito di Gesù che sia risorto: è considerato incredibile che Dio risusciti i morti.

Ma il cristianesimo senza Cristo non ha senso.

Noi abbiamo da dire di Gesù perché lo incontriamo e lo riconosciamo presente “nello spezzare del pane”: la liturgia possa essere il cuore della fede dei cristiani nella città, adulti, giovani e bambini” (Relazione Consiglio Pastorale, 2).

  • Il contesto

Il contesto in cui vive oggi la Chiesa è caratterizzato da indifferenza, ostilità, antipatia. “vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe” (cfr Gv 16,1).

Il contesto ostile o indifferente può indurre i cristiani a essere reticenti, complessati, omologati al conformismo rassicurante che rende insignificanti, oppure rinchiusi nella cerchia del consenso presupposto, tra le mura delle chiese e delle realtà ecclesiali.

Lo Spirito di verità ci viene donato perché la missione continui nella nostra testimonianza di oggi. Il mondo, del resto, ne ha bisogno, per non sprofondare nella disperazione.

  • Lo Spirito è dato a tutti, a ciascuno secondo la sua vocazione.

Cristo è risorto … apparve a Cefa … apparve ai Dodici … apparve a più di cinquecento fratelli … apparve a Giacomo … ultimo fra tutti apparve anche a me… (cfr 1Cor 15,3ss)

L’incontro con Gesù Risorto ha segnato la vita di alcuni che sono stati personalità determinanti per la chiesa delle origini, ma ha segnato la vita anche di quei cinquecento fratelli di cui non sappiamo nulla. Eppure sono stati loro la comunità delle origini.

Per noi l’incontro con Gesù non è stata una apparizione, ma, come i discepoli di Emmaus, lo riconosciamo allo spezzare del pane. Può questo incontro cambiare la nostra vita? come può cambiare la nostra vita?

Se apri gli occhi e riconosci che Gesù è risorto, puoi vincere la paura della morte e la rassegnazione a finire nel nulla.

Se apri gli occhi e riconosci che Gesù è risorto, puoi vivere una amicizia che accompagna tutti i giorni e su tutte le strade e continua a far ardere il cuore.

Se apri gli occhi e riconosci che Gesù è risorto. Puoi affrontare il rischio di essere originale e di avere qualche cosa da dire alla gente che incontri.